La Casa degli Archi – dove l’Essenza incontra la Forma
Dal 1990 a oggi, la Formazione in Gestalt-Bodywork ha sempre cercato spazi dove poter lavorare il più possibile a contatto con la natura, una condizione che apre a un’esperienza ideale per lavorare su di sé. Da Ostuni (BR) a Ranzo (IM), e ora a Masserano, un borgo ricco di storia centenaria immerso nella campagna biellese.

Dal 28 al 30 giugno 2024, Napoli ha ospitato la IAC Conference, attirando più di 800 partecipanti da 30 Paesi. L’eccellente riuscita dell’evento è stata il frutto di un lavoro di squadra coordinato e appassionato tra i vari team operativi nazionali e internazionali. La prima giornata è stata dedicata all’identità della professione di counselor e alla grande comunità internazionale che questo congresso ha saputo radunare, evidenziando connessioni e creando reti preziose. Anche noi di FGB abbiamo partecipato in presenza ed abbiamo tessuto fili preziosi tra saperi e conoscenze.

In FGB diamo il benvenuto alla primavera con una proposta formativa stuzzicante, destinata a counselor già diplomate/i, che dà diritto a 30 crediti di aggiornamento professionale SICo.

Articolato in due moduli in presenza, per un totale di 30 ore, il corso dedicato alla conduzione dei gruppi di counseling è condotto da Francesca Speciani, Gestalt counselor, bodyworker e trainer, nonché storica collaboratrice di FGB, con una solida esperienza di lavoro di gruppo.

La «Cura», mentre stava attraversando un fiume, scorse del fango cretoso; pensierosa, ne raccolse un po’ e incominciò a dargli forma. Mentre è intenta a stabilire che cosa avesse fatto, interviene Giove. La «Cura» lo prega di infondere lo spirito a quello che aveva formato. Giove acconsente volentieri. Ma quando la «Cura» pretese di imporre il suo nome a ciò che aveva formato, Giove glielo proibì e pretendeva che fosse imposto il proprio.

La musica e tutte le formule artistiche possono comunicare sperimentalmente e non solo concettualmente la forza, la ricchezza, l’estensione e la profondità del mondo interiore.

Compositori e interpreti non fanno partire la loro creatività dal possesso di pienezze ma da stati di mancanza.

In diversi ambiti sociali, di formazione, di ascolto e sostegno alle persone è sempre più evidente il bisogno di affrontare in modo dedicato e specifico le forme delle sessualità, le differenti declinazioni attraverso cui si manifestano i generi, i sessi, gli orientamenti e i ruoli.

Al centro del percorso, proposto in questa seconda edizione on line,  ci sono i corpi, le relazioni, le identità sessuali, crocevia di un cambiamento epocale che vede la crisi profonda dell’ordine binario e della sua visione basata su separazioni nette:  corpo/mente, natura/cultura, donna/uomo, eterosessuale/omosessuale, etc

Questo laboratorio nasce dall’esigenza di creare uno spazio aperto, accogliente, protetto, confidenziale e di ascolto per le coppie, attraverso lavori con il corpo e il respiro.

La relazione di coppia puo’ incontrare difficoltà e sfide nel corso del tempo. Questa esperienza può fornire ai partecipanti strumenti e strategie per migliorare la comunicazione, affrontare i conflitti e consolidare il legame. La coppia avrà l’opportunità di esplorare i propri bisogni e le dinamiche relazionali in un contesto senza giudizio. L’obiettivo finale è quello di rafforzare la connessione emotiva e la qualità della relazione, favorendo una maggiore soddisfazione personale e di coppia.

Le emozioni vengono distinte in emozioni primarie, ossia innate e universali, e quelle
secondarie, più complesse, frutto della crescita dell’individuo e dell’interazione sociale. La
vergona fa parte delle emozioni secondarie e viene sperimentata e appresa dall’individuo
in relazione all’ambiente. Essa viene definita emozione dell’autoconsapevolezza (M. Lewis, 1992; Tangney, Fischer, 1995) perché comporta inevitabilmente un autoriferimento

“A chi ha fame non dare un pesce ma insegna a pescare”,
suggerisce un proverbio cinese, invitando a non creare e non
avvallare rapporti di dipendenza, ma a utilizzare il disagio a cui
si vuole venire incontro, come punto di partenza di un processo
di responsabilizzazione.